Domenica 8 ottobre, Mirella Liuzzi di Left & Right ha partecipato a Torino al Festival Digitale Popolare organizzato da Fondazione Italia Digitale.
E’ stata l’occasione per parlare di come l’economia digitale abbia cambiato le organizzazioni e di come, nonostante ciò, sia sempre l’essere umano al centro della trasformazione digitale.
Qui il contenuto del suo intervento.
LA DIFFERENZA TRA UTILIZZARE ED INTEGRARE
Prima di addentrarci nell’argomento principale, desidero condividere alcune considerazioni che sorgono mentre ci immergiamo nella nostra routine lavorativa quotidiana. È innegabile che viviamo in un’epoca in cui la connettività digitale è sempre presente, come dimostrato dalla diffusione diffusa dei dispositivi digitali nelle nostre attività quotidiane, così come dai dati che lo confermano. Pensiamo solo ai nuovi strumenti offerti dalla Pubblica Amministrazione: l’accesso ai servizi online tramite credenziali univoche (SPID), la possibilità di effettuare pagamenti digitali, l’app IO e la fatturazione elettronica rappresentano importanti tasselli che forniscono sostegno ai dipendenti pubblici coinvolti nella progettazione e nell’erogazione di servizi digitali.
Esiste però una notevole differenza tra l’utilizzo superficiale dei mezzi digitali e l’incorporazione profonda di tali tecnologie nelle nostre strategie. Quanto abbiamo osservato è stato, in un certo senso, una corsa frenetica verso l’adozione delle tecnologie digitali, che in situazioni di emergenza sono diventate una necessaria alternativa alle attività tradizionali.
Spesso, nell’entusiasmo di adottare queste nuove tecnologie, trascuriamo l’importanza di impiegarle in modo strategico e mirato. Non si tratta solo di abbracciare una piattaforma di videoconferenza per mantenere i contatti con gli amici o per condurre lezioni online. È una questione di come possiamo sfruttare queste tecnologie per migliorare la nostra comunicazione.
Dunque, mentre è fuori discussione che il digitale abbia assunto un ruolo predominante nelle nostre vite, dobbiamo altresì riflettere su come possiamo integrarlo in modo strategico, tenendo presente il suo potenziale a lungo termine.
METTERE L’INDIVIDUO AL CENTRO
Per mettere in atto iniziative di tale natura, è essenziale coinvolgere il principale attore della trasformazione digitale, che si tratti del settore pubblico o del privato: le persone. Sono loro la spina dorsale del processo di transizione digitale delle organizzazioni e incarnano la cultura e i valori che le guidano. Nessuna procedura manuale, nessuna regola o norma, nessuna nuova tecnologia può cambiare questo fatto.
Sebbene questo concetto sia spesso menzionato, è meno comune vederlo realmente applicato in modo completo. Implica mettere al primo posto le esigenze, i desideri e le aspettative delle persone in tutto ciò che facciamo. La tecnologia deve servire le persone, migliorando la loro esperienza e semplificando la loro vita, anziché rappresentare un ostacolo o un surrogato delle interazioni umane. Questo richiede un cambio di mentalità sia da parte delle organizzazioni che degli individui stessi. Un aspetto cruciale è l’empatia digitale, ovvero la capacità di comprendere le emozioni, i bisogni e le reazioni delle persone quando interagiscono con la tecnologia. Ciò implica un ascolto attento e la raccolta continua di feedback, al fine di adattare e migliorare costantemente le soluzioni digitali per soddisfare le esigenze delle persone.
Mettere il singolo individuo al centro significa anche considerare le implicazioni etiche e la responsabilità nell’uso delle tecnologie digitali. Questi sono aspetti critici che incidono direttamente sul benessere delle persone e devono essere affrontati con estrema attenzione.
CONCLUSIONI
La cultura di un’organizzazione evolve gradualmente, ma è tutto tranne che immutabile. La politica ha dato un segnale inequivocabile per l’avvio della sfida digitale e tecnologica. Gli esponenti delle istituzioni centrali e locali, i responsabili della transizione digitale, i fornitori del settore pubblico, gli amministratori delegati e i dirigenti hanno l’opportunità e il dovere di entrare in campo e iniziare a giocare questa partita.